Carla Fracci- 1° puntata

Vi condivido qui un post che ho scritto su Carla Fracci e che è ora disponibile anche su: https://inclusionwebzine.wordpress.com/2022/09/08/carla-fracci-1-puntata/

Carla Fracci nacque a Milano il 20 agosto 1936, in una famiglia di modesta estrazione, figlia di un tranviere dell’ATM (Azienda Trasporti Milanesi), Luigi Fracci, e di un’operaia della Innocenti, Santa Rocca, detta Santina.
Nata poco prima della guerra, trascorse parte dell’infanzia prima a Gazzolo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, dove furono sfollati, poi a Cremona. La sua fu un’infanzia semplice, non come quella di molti bambini di oggi, che ammirano i propri eroi sul web o in televisione e hanno i mezzi per farsi una cultura diretta su ciò che li circonda. Lei non sapeva cosa realmente cosa fosse un teatro o cosa facesse una ballerina. Giocava con le oche, si scaldava nella stalla e non aveva giocattoli, solo bamboline di pezza che qualche volta le venivano cucite dalla nonna. Poi, con la sua famiglia, si trasferirono in una casa popolare di due stanze a Milano -la sua amata Milano, di cui solleva attraversare le strade a bordo del tram n. 13 guidato da suo padre-.
Era ancora una bambina, quando venne notata per caso, mentre ballava al dopolavoro in compagnia del padre e della madre, da un’amica dei suoi genitori, che le consigliò di partecipare ai provini del Teatro della Scala. Carla non aveva mai pensato di fare la ballerina, a quell’età non riusciva neanche a figurarsi cosa ciò potesse significare né quale carriera ci fosse ad attenderla. Il suo sogno infantile, infatti, era ben diverso: lei voleva fare la parrucchiera.

“Ero una contadina, sono cresciuta con le oche, in mezzo alla campagna, non avrei  mai immaginato che esistesse un teatro e all’inizio non capivo  neanche il senso degli esercizi ripetuti, del sacrificio, dell’impegno mentale e fisico. Io, poi, sognavo di fare la parrucchiera” (Carla Fracci)

I Signori Fracci dapprima furono un po’ riluttanti all’idea di considerare la raccomandazione della loro amica. Poi, però, dovettero arrendersi di fronte all’entusiasmo della bambina e decisero quantomeno di tentare. Fortunatamente le audizioni, a quel tempo, erano gratuite, sennò la famiglia di Carla non le sarebbe potute permettere.

“Tu non potrai portare i fiori alle maestre, non ce lo possiamo permettere. Se ce la fai, è grazie alle tue possibilità.” (la madre di Carla Fracci)

Il giorno delle selezioni arrivò in fretta e Carla si recò alla Scala accompagnata dal papà.
Lì, al principio, fu messa nel gruppo di quelle da rivedere. Poi, Ettorina Mazzucchelli, passando fra le ragazze, rimase colpita dal carattere e dal bel faccino della Fracci, e decise di ammetterla.

“Io non sono gracilina, io ho musicalità.” (dal film RAI “Carla”)

Carla fu contentissima all’udire la notizia, che lasciò senza parole i suoi genitori. Nonostante le difficoltà iniziali ad ambientarsi in un contesto simile, dovute alle origini umili della sua famiglia, alla nostalgia per gli spazi aperti e al clima rigido, Carla riuscì a superare il periodo di prova, a farsi notare fin da subito, grazie alla sua leggiadria e al suo talento, e a stringere amicizie importanti, come quella con Ginevra Andegari, un’altra aspirante ballerina di nobili origini. Dopo un esordio singolare, studiò sotto lo sguardo attento di Vera Volkova ed Esmée Bulnes, da cui apprese l’importanza dello studio e della forza di volontà. A 12 anni era già una delle comparse de “La bella addormentata” con Margot Fonteyn. L’incontro con la Fonteyn determinò per lei una svolta e le permise di cogliere il senso di tutti gli esercizi e di tutto il lavoro svolto. Quando vide la Fonteyn ballare e l’allegria che trasmetteva, il suo percorso prese senso. Fu in quel frangente che capì di voler fare la ballerina.

“She’s my really daughter.” (Margot Fonteyn, in riferimento a Carla)

Gli anni passarono rapidamente e Ginevra e Carla divennero le due stelle di punta della Scuola della Scala. Nel lontano 1954, giunse, così, il momento del diploma e del saggio finale.
Proprio in quel periodo, avvenne anche l’incontro fra Carla e Beppe Menegatti. Carla, allora allieva ad un passo dal diploma, era dietro le quinte, seduta a rammendarsi calze e scarpette, quando all’improvviso spuntò dal nulla un giovane poco più che ventenne, che faceva da assistente a Luchino Visconti alla Scala per lo spettacolo di “Mario e il Mago”.

“Quel primo incontro ha determinato la direzione della nostra vita […] Ci sono coincidenze che segnano un punto di svolta. Una scelta piuttosto che un’altra e cambia tutto. Fra me e Carla è stato così […] Ho capito che quello era il momento della scelta che avrebbe segnato tutta la mia vita.” (Beppe Menegatti)

All’epoca, la prima ballerina era Luciana Novaro e Carla non era ancora una stella. Però, l’ammirazione di Beppe per lei cresceva ogni giorno e, pian piano, si tramutò in sentimento.
Carla, dopo il diploma, era entrata nel corpo di ballo della Scala e Beppe, dopo che lo spettacolo di “Mario e il Mago” era stato rimandato, era diventato assistente di Luchino Visconti anche per le opere della Scala, così capitava spesso che vedesse Carla sbucare da dietro le quinte per guardare estasiata le prove. In particolare, una volta, Beppe Menegatti beccò in fragrante Carla che di nascosto ammirava, colpita, Maria Callas.


Per sapere come continua la storia di Carla Fracci, vi diamo appuntamento alla prossima puntata!

A cura di Franny.

 

2 risposte a "Carla Fracci- 1° puntata"

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