Andrà tutto bene

“Andrà tutto bene.”

“Everything is going to be alright.”

“Todo saldrá bien al final.”

“Tout ira bien.”

Alles wird gut.”

Her şey yoluna girecek.”

Vai correr tudo bem.”

Andrà tutto bene… ce lo siamo sentiti dire spesso, nel corso della nostra vita, e in questo periodo ancora di più. “Andrà tutto bene” è diventato uno slogan, lo slogan generale originatosi a inizio pandemia, adottato da un’umanità che anziché decidere di avere paura ha saggiamente pensato di farsi forza e provare a nutrire un po’ di speranza.

Sapete chi è il papà di questo slogan, frase diventata simbolo di speranza durante il lockdown? Si tratta di Derek Mahon un poeta contemporaneo irlandese, morto all’età di 78 anni. L’espressione è stata ripresa dal titolo di una sua poesia, “Everything is going to be alright”, frase che ha finito per diventare un mantra in Irlanda durante la pandemia. A marzo era stato lo stesso Mahon, in chiusura di un notiziario serale, a leggere la poesia.

Qui di seguito il testo:

È da matti, dopo tutto quello che è successo, vero? Pare da matti credere ancora assurdamente che ne usciremo migliori, che tutta questa situazione era necessaria, che doveva insegnarci qualcosa, che per il dolore e le lacrime che abbiamo versato otterremo altrettanta felicità dall’universo… sì, è vero. Sperare è da pazzi, credere nel bene e nella bellezza della nostra esistenza è da folli, nel mezzo di un mondo marcio e pieno di brutalità e storture… eppure, la speranza, come dice il detto, è l’ultima a morire. È la luce che rende tutto più bello e armonioso, è ciò che dà gusto ai respiri che fai, anche quando sono amari, anche quando sei uscito da una fase più complicata della tua vita. Questo è il messaggio che ha lasciato all’umanità Derek Mahon, così come tanti altri e altre prima di lui.

“Andrà tutto bene” non è una frase superficiale, da sempliciotti. È il motto di chi non si stanca di credere che ci sia qualcosa di bello, al di là delle amarezze, dei lutti, delle disgrazie, delle difficoltà, della cattiveria. C’è chi ha fatto propria quest’espressione consapevolmente e chi, inconsciamente, nel tran tran trascinato di ogni giorno, volente o nolente, l’ha portata con sè. Rimboccarsi le maniche, rialzarsi di fronte a una difficoltà, non arrendersi, non cambiare se stessi di fronte alle circostanze avverse, questo è già un implicito “Andrà tutto bene”. In questa frase ci sono i cardini del pensiero ottimista, ovvero vi è un postulato fondamentale: nulla è eterno, neanche il male. Pensate alla vita come a un’autostrada piena di gallerie e traffico. Qua e là faticherete a procedere, purtroppo, ma non sarà sempre così. Il peggio non è una costante. Non è realistico vedere la vita come una valle eterna di dolore. Non lo è assolutamente. Il divenire è confuso ed è fatto di ogni cosa, così come del suo contrario. È questione di cicli. Se oggi tutto va male o va mezzo e mezzo, domani -o dopodomani o un po’ più in là- andrà tutto bene.

A cura di Franny.

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