Non si smette di avere paura, nella vita, mai. Semplicemente le nostre paure cambiano, evolvono, e, con esse, cambia ed evolve anche il nostro modo di affrontarle.
“Viviamo nella paura ed è così che non viviamo.” (Buddha)
Da bambini si ha paura di qualcosa di irrazionale come il buio, l’oscurità, e l’ignoto che questi ultimi celano. Da adulti, in verità, non è molto diverso. Non si ha più paura dei mostri nascosti sotto ai letti o negli armadi, ma permane la paura del buio inteso come ciò che incerto, che non si può definire e per il quale non si possono fare previsioni accurate. E il nuovo buio, la nuova oscurità, che incute ansia e terrore anche nei più temerari va a coincidere con il futuro.
Sin dalle origini, l’essere umano ha provato a sviscerare ogni cosa per mezzo della ragione, della scienza, delle tecnologie. Fra i grandi arcani che sono rimasti all’umanità, vi è il futuro.

Molte persone, ad oggi, hanno paura di vivere per timore di come le azioni presenti potranno condizionare il loro scenario futuro. La paura del futuro, quindi, porta giù queste persone, come un’ancora, fino a farle inabissare in un pantano di inazione, che possiamo anche banalmente definire “comfort zone”.
Per timore di un fallimento, di una rottura, di un dolore, di una futura sofferenza, decidono di precludersi una gioia, di chiudersi alle opportunità che stanno loro intorno.

Tutti affrontiamo questa fase di stallo, nel corso della nostra esistenza, soprattutto in seguito a periodi ed esperienze particolarmente dolorosi. Tuttavia, non possiamo lasciarci condizionare, lasciar distorcere la nostra visione di insieme da queste porzioni del nostro vissuto. Così facendo, finiremo soltanto per porre uno stop assurdo alle cose positive, alle possibilità, al bene, che magari si trovano già sulla nostra strada. Come uscirne? Beh, se avete messo in moto il motore della jeep che con tanto di fune, come nei film di Indiana Jones, vi tirerà fuori, siete già indirizzati verso qualche miglioramento e progresso. Farlo, significa adottare comportamenti e scelte importanti che ci mettono in gioco, sfidano noi stessi.
“Le nostre paure sono molto più numerose dei pericoli che corriamo. Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione che per la realtà.” (Lucio Anneo Seneca)
Perché non possiamo e non dobbiamo lasciarci influenzare dai nostri fallimenti? In primo luogo, perché non andrà sempre male, lo dice anche la legge delle probabilità. Se non siete d’accordo, leggetevi la vera storia di Thomas Edison.

In secondo luogo, perché noi non siamo i nostri fallimenti… se anche pensate di essere voi la causa per cui qualcosa non è andato come doveva nel vostro passato, provate a iniziare a inquadrare le cose utilizzando un’altra prospettiva: magari doveva andare così e, se anche voi non aveste commesso quell’errore, le cose sarebbero finite nello stesso modo. Per chi crede nel destino, è più facile darsi una spiegazione di questo tipo. Possiamo anche intenderlo matematicamente, come un’equazione che dà sempre il medesimo risultato pur cambiando il valore delle variabili al suo interno.
Quindi, l’unica decisione da prendere è quella di cercare, a poco a poco, di superare gli scogli della paura, sì proprio come un bambino che impara a nuotare e abbandona la riva, senza tenersi al genitore o al salvagente.
È questo, dopotutto, l’età adulta: un nuotare al largo, senza appoggi. Non si sa bene cosa bisogna fare e si è costantemente puntellati dalla paura del futuro, ma non possiamo temere il nostro futuro perché siamo noi a crearlo con il nostro carattere e le nostre scelte ripetute nel tempo. Quindi, se la paura può essere qualcosa che sia soprattutto uno stimolo. Se ho paura di non farcela, tenterò di allenarmi, migliorarmi, prepararmi, per ottenere la vittoria. Se ho paura del domani, proverò a costruire la mia esistenza vivendo un giorno alla volta. Se ho timore che la mia vita finisca, cercherò di fare tutto il possibile per renderla straordinaria e vivere ogni momento.
Il futuro non è mai come lo immaginiamo, perciò è scorretto lasciarci paralizzare. Non si smette mai di avere paura, ma bisogna imparare a vivere al massimo delle nostre possibilità malgrado la paura.
“La paura non ti paralizza, la paura ti accende.” (Veronica Roth)

A cura di Franny.
Purtroppo è vero…si ha sempre paura di qualcosa. Ma se è la paura sana, quella che ci salva, ben venga. 🙂
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Eh si infatti, anche se si supera una paura, generalmente ne spunta un’altra😊.. però è sana, quando ci incentiva a crescere, a migliorare, nel momento in cui proviamo a vincerla😃! Grazie per il tuo commento!
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