San Valentino

San Valentino è comunemente noto come la festa degli innamorati. È un evento dal significato perlopiù commerciale, che, negli anni ha fatto e continua a far sentire in difetto le persone sole. In realtà, ciò è dovuto ad una distorsione del concetto alla base di questa ricorrenza, che ha finito per rendere consumistico anche l’amore. Secondo questo concetto, basterebbe scegliere una persona qualsiasi per stare bene, pur di essere in due, come un prodotto a caso, fra mille, poggiato su uno scaffale o presente in una vetrina. L’amore, tuttavia, quello vero, come ci hanno insegnato alcune coppie di nonni e di anziani, è quello che dura nel tempo e che si è scelto perché, in qualche modo, era speciale.

Comunque, per festeggiare San Valentino, non occorre essere fidanzati o avere necessariamente in mente qualcuno. La ricorrenza di San Valentino è solo una data su un calendario, dopotutto, ma è anche un giorno fatto per sognare, per immaginare come sarebbe essere felici, per ricordare l’importanza dell’amore. Ho sentito dire da qualche parte che, se ci credi, dopo tanto soffrire, prima o poi, anche le ombre più oscure si scioglieranno e splenderà il sole ovunque.

D’altra parte, si potrebbe anche affermare che il vero amore ha tante facce e nessuno è mai solo davvero. Esso può avere a che fare con un ricordo, qualcosa cui ci aggrappiamo per stare bene. Può essere la speranza di qualcosa che ancora non si è materializzato effettivamente nella nostra vita. Può essere l’affetto di un genitore, di un fratello, di una sorella, di un nipote, di un’amica o di un amico.

San Valentino non è solo la festa dei fidanzati, come farebbero pensare le convenzioni sociali e i luoghi comuni, ma è la festa di chiunque serbi amore nel suo cuore. Quindi, non sentitevi soli, guardando con invidia o rabbia a ciò che hanno gli altri. Osservate da vicino la vostra esistenza e pensate a ciò che avete voi, siatene grati e, se qualcosa vi manca, riflettete su quello che potreste fare per cambiare le cose.

“Non smettere mai di sorridere, nemmeno quando sei triste, perché non sai mai chi potrebbe innamorarsi del tuo sorriso.”

(Gabriel Garcìa Màrquéz)

La ricorrenza

La festa di San Valentino si celebra ogni 14 febbraio, in particolare in Europa, nelle Americhe e in Estremo Oriente. Fu istituita, nel lontano 496 d.C. da papa Gelasio I, in sostituzione della ricorrenza pagana precedentemente esistente dei lupercalia.

La ricorrenza prende il nome da un santo, Valentino, il quale è stato definito il patrono delle storie d’amore. Sulla sua misteriosa figura vi sono numerose leggende. Si dice che fosse un vescovo molto devoto e che avesse a cuore il destino degli innamorati, al punto da intervenire direttamente quando c’era bisogno. Per lui l’amore era un qualcosa di puro e sincero, che andava coltivato e difeso dalle bruttezze del mondo. Interveniva quando una coppia litigava, per aiutare i suoi componenti a riappacificarsi. Così, si tramanda, fece, un giorno che passeggiava casualmente nel suo giardino e udì due fidanzati discutere nelle vicinanze, approssimandosi a loro e porgendo loro simbolicamente una rosa. La rosa è così divenuta uno dei doni più tipici.

Un’altra storia molto diffusa è quella del tragico amore di Sabino e Serapia. Sabino era un giovane centurione pagano e Serapia era una ragazza nobile di Terni di religione cristiana. I due si conobbero e, malgrado le differenze religiose e sociali, decisero di sposarsi. Serapia chiese aiuto a Valentino affinché Sabino potesse convertirsi alla religione cristiana e affinché le famiglie di entrambi accettassero la loro unione. Purtroppo, Serapia si ammalò gravemente di tisi a poca distanza dal matrimonio. Consapevole di avere ormai poco tempo, Serapia chiese a Valentino di celebrare anticipatamente le nozze. Sabino, dal canto suo, scioccato dalla notizia, decise istantaneamente di farsi battezzare e di assecondare il desiderio di Serapia. Dopo che si furono scambiati le promesse, Serapia spirò. Sabino, che non desiderava vivere un giorno senza di lei, aveva supplicato il vescovo affinché la sua richiesta venisse esaudita. Non a caso, Sabino, duramente provato da tale avvenimento, morì subito dopo. Questo mito si originò, in seguito al ritrovamento, a Pentima, nei pressi di Terni, nel ‘900, di un sarcofago contenente due scheletri abbracciati.

La tradizione di inviare biglietti di San Valentino, invece, avrebbe in realtà poco a che fare con l’amore. Oltre agli innamorati, San Valentino aveva molto a cuore anche i bambini, al punto che li lasciava entrare a giocare nel proprio giardino. Tuttavia, quando fu arrestato, le porte del giardino rimasero chiuse e i bambini si rattristarono per aver perso l’amicizia di Valentino. Valentino stesso era molto dispiaciuto di tale situazione. La sofferenza del suo spirito attirò l’attenzione di due piccioni, che si affacciarono alla finestra della sua cella. Valentino ebbe allora l’idea di utilizzarli, per rassicurare i bimbi. Al collo del primo legò così un biglietto, dove dichiarava di voler loro molto bene, e, al collo del secondo, legò la chiave del cancello del suo giardino. I piccioni raggiunsero i bambini e questi ottennero, così, un ultimo saluto dal loro amico nonché la possibilità di giocare ancora sereni in uno spazio verde.

Le coppie di film e serie tv

Questa carrellata di foto di coppie di film e serie TV è un modo per noi di dare risalto a questa ricorrenza e vuole solo permettervi di sognare un po’. Non fa mai male, soprattutto in momenti difficili per la storia, come quelli che stiamo passando tutti a causa del Covid.

Allora perché non vi guardate un bel film?

Ancora tanti auguri a tutti voi dalla nostra redazione :)!

A cura di Franny.

5 risposte a "San Valentino"

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