A un metro da te

C’è un libro molto bello che ho letto, di cui recentemente ho visto anche il film. Si intitola “A un metro da te” (in lingua originale “Five Feet Apart”) e racconta l’incredibile storia d’amore di due malati di fibrosi cistica, Stella Grant e Will Newman.

Il libro

Il libro, scritto da Rachael Lippincott, insieme agli sceneggiatori del film omonimo, Mikki Daughtry e Tobias Iaconis, è stato distribuito in Italia da Mondadori. Esso è un inno alla vita ed è stato dedicato a tutte quelle le persone che, al pari di Stella e Will, combattono contro malattie terribili come la fibrosi cistica.

“Ripasso i contorni del disegno di mia sorella, due polmoni formati da un rigoglio di fiori. I petali sbordano da entrambi gli ovali identici. Sono rosa chiaro, bianchi e persino azzurro etere, ma ognuno, per qualche ragione, possiede una sua unicità, un’esuberanza che rende eterno il loro sboccio. Qualche corolla non si è ancora schiusa e sotto la pressione del mio dito posso sentire la promessa della vita che freme dalle piccole gemme. Sono quelli i miei preferiti. Chissà come sarebbe avere dei polmoni sani come questi. Vitali come questi.

(Stella)

La narrazione è in medias res e segue uno schema preciso, che vede l’alternarsi dei POV (punti di vista) dei due protagonisti, Stella e Will. Un capitolo ci mostra, così, la scena e gli avvenimenti, filtrati dalla mente di Stella, e quello successivo il prosieguo degli eventi attraverso il POV di Will.

“Apro il mio browser e googlo “Stella Grant” senza aspettarmi granché. Sembra il tipo che ha reso privato il suo diario Facebook o che ha uno stupido account su Twitter dove ritwitta meme sull’importanza di lavarsi le mani. Il primo risultato invece è una pagina YouTube intitolata “Il Diario FC non così segreto di Stella Grant” con almeno un centinaio di video postati negli ultimi sei anni. Stringo gli occhi perché il nome di quella pagina mi suona tanto familiare. Oddio, questo è lo stupido canale di cui mia madre mi aveva mandato il link qualche mese fa nel tentativo di concvincermi a prendere le cure sul serio.”

(Will)

E’ un susseguirsi continuo di capitoli, che riferiscono il verificarsi degli eventi, rispettivamente alla luce del POV di Will o del POV di Stella. Questa scelta stilistica rende fluida e veloce la narrazione e permette al lettore di immedesimarsi facilmente con entrambi i ragazzi, indagarne i caratteri, la forza, le diverse esperienze di vita.

Il signor “La morte arriva per tutti” non voleva morire. Agitata, vado verso il carrello dei medicinali, sperando che concentrarmi sulla voce “Medicine della sera” della mia lista mi aiuti a calmarmi. Scorro le dita sul metallo del carrello guardando la schiera di flaconi e poi di nuovo la finestra, verso il tetto, e poi di nuovo i flaconi. Starà seguendo le terapie? Probabilmente Barb lo starà obbligando a prendere la maggior parte delle medicine, ma non può essere lì a ogni dose.”

(Stella)

Quello di Stella e Will è un amore difficile, ostacolato, dalla malattia, che li costringe a mantenere costantemente la distanza di almeno un metro – da qui il titolo “A un metro da te”– e a non potersi mai sfiorare. I ragazzi indossano tutto il tempo le mascherine e devono avere sempre a portata di mano dei respiratori. Inoltre, Will ha il B Cepacia, un batterio pericolosissimo, che, gli offre poche prospettive di vita e rende la sua compagnia molto rischiosa per gli altri malati di fibrosi cistica. Stella che, sin da bambina, lotta con tutte le sue energie, per sconfiggere la FC, potrebbe, infatti, perdere la possibilità di un trapianto di polmoni, se Will le attaccasse accidentalmente il B Cepacia.

“SI COMINCIA DA DOVE CI SIAMO INCONTRATI LA PRIMA VOLTA.

Il TIN! Sgattaiolo via lungo il corridoio, supero il ragazzo che sta raccogliendo le patatine, risentito, e prendo l’ascensore fino al quinto piano. Attraverso di corsa il ponte che porta all’Edificio 2, schivando infermiere, pazienti e dottori, e passo le doppie porte all’entrata est del TIN. Mi guardo intorno cercado in ogni direzione un altro… eccolo! Legato a una culla vuota dietro il vetro, c’è un altro palloncino giallo. Entro piano in punta di piedi e cerco di sciogliere il nodo per prenderlo. Accidenti Stella, chi sei, un marinaio navigato?

(Will)

La storia di Will e Stella ha anche ricevuto il patrocinio della Lega Italiana Fibrosi Cistica onlus-LIFC, in quanto può contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento. E’ un racconto commovente ed emozionante, che parla di un amore più forte di tutto, persino di spazio e tempo.

Il film

“A un metro da te” è un film del 2019, diretto da Justin Baldoni. Se volete vederlo, è disponibile in streaming o su Prime Video.

Ecco il trailer:

La scena si apre su Stella (interpretata da Haley Lu Richardson), che, come sempre, è tornata nel suo ospedale di fiducia, a svolgere le cure necessarie a tenere a bada la FC, la malattia terminale da cui è affetta sin da bambina. E’ una ragazza socievole, ottimista e piena si speranze, che usa attivamente YouTube e i Social Network per condividere la sua esperienza e incoraggiare le persone malate come lei a non smettere di lottare. E’ indubbiamente un personaggio positivo, da ammirare, che non si perde mai d’animo, nonostante il dolore e la crudeltà delle circostanze.

Quando invece di unirsi alla gita scolastica a Cabo, tanto a lungo sognata, insieme alle compagne di scuola e migliori amiche Camila e Mya, è costretta a ricoverarsi per l’ennesima volta, Stella non si aspetta niente di nuovo. Sa che rivedrà il suo migliore amico Poe, anche lui malato di FC da anni, con cui ha stretto un legame molto forte, quando erano bambini e si sono ritrovati a trascorrere molto tempo insieme all’interno dello stesso ospedale. Sa che dovrà fare i conti con il divorzio recente dei suoi genitori. Sa che ci sarà qualcuno che le mancherà più di chiunque altro al mondo, sua sorella Abbie… ma ciò che non sa è che tutto sta per cambiare.

Vede Will (interpretato da Cole Sprouse) per caso, al proprio arrivo in ospedale. E’ il nuovo inquilino di una stanza prima vuota del suo corridoio, il che significa che anche lui è un malato di FC.

Lo incontra e ci parla per la prima volta, durante la sua solita scappata al reparto neonatale, dove a Stella piace spesso recarsi per ritrovare la motivazione e ricordare a se stessa la bellezza della nascita e della vita.

A un metro da te, la spiegazione della scena finale del film romantico

“Per capire la morte, devi guardare la nascita.”

(Stella)

E’ colpo di fulmine per entrambi. Will, da subito, è provocatorio verso di lei. La prende in giro, perché segue le regole, rispetta la distanza di sicurezza e indossa la mascherina, mentre lui si ritiene più spericolato o, almeno, finge di esserlo. In verità, Will è arrabbiato col destino: non solo ha contratto la FC, ma anche il B Cepacia, un batterio che rischia di prosciugargli ancora più in fretta ogni speranza di vita, motivo per cui, una volta maggiorenne, il ragazzo vorrebbe smettere di curarsi e vivere ciò che gli resta al massimo delle sue possibilità.

Barb, un’infermiera, che, da anni, segue il caso di Stella, quando si rende conto che i due ragazzi si sono conosciuti, li mette in guardia entrambi.

Infermiera Barb: “Due metri di distanza in ogni momento, conoscete le regole!

Stella: “Fammi indovinare, tu sei il tipo che non rispetta le regole così pensi di avere il controllo, mi sbaglio?”

Will: “Non ti sbagli!”

Stella: “Credi che sia carino?”

Will: “E tu credi che sia carino?”

Stella, ovviamente, è determinata a fargli cambiare idea. Will, inizialmente, non comprende l’ossessivo attaccamento di Stella alle regole e alle terapie. Poi, col passare delle settimane, una dura verità viene a galla: la sorella di Stella, Abbie, è morta, all’improvviso, annegata, anche se era sana come un pesce.

A un metro da te: il nuovo trailer del film con Cole Sprouse
L’incontro di Will e Stella.

Will, così, a poco a poco, incomincia a cambiare registro, a credere nella possibilità di un miracolo e nel fatto che la cura sperimentale per il B Cepacia, cui lo stanno sottoponendo, funzioni.

Stella: “Faremo la terapia insieme, così so che la stai seguendo veramente!”

Will: “Sempre in cerca di un modo per passare più tempo con me, eh Stella!

Will e Stella, progressivamente, si innamorano e diventano inseparabili, nonostante gli ostacoli presenti sul loro cammino.

Sebbene gli argomenti trattati non siano semplici e leggeri -perché sempre di malattia si parla-, “A un metro da te” è un film che consiglio, in quanto offre spunti di riflessione e lezioni importanti. Traghetta un messaggio non da poco: dobbiamo vivere al meglio le nostre esistenze, senza mai arrenderci e perdere l’attaccamento per la vita, che non è solo un momento di passaggio, ma un vero e proprio dono da trattare con cura.

Per scoprire come va a finire, guardate il film o leggete il libro! Per chi già conosce la fine o è semplicemente curioso, ho scritto ancora qualche riga.

***Seguono Spoiler

Se devo fare un appunto, ho apprezzato di più il finale del libro rispetto a quello, aperto, del film, poiché è carico di speranza. Will e Stella, dopo una lunga e doverosa separazione, si rincontrano per volere del destino in aeroporto.

“Mi alzo, pietrificata quando lui leva lo sguardo e i nostri occhi si incrciano, quell’azzurro familiare che ho sognato per tanto tempo mi prende alla sprovvista. […] Trovarmelo così davanti è quasi un dolore fisico, riempire i miei polmoni nuovi quando lui non può. Ma poi la sua bocca si arriccia in quel sorriso sghembo e tutto il resto sparisce. E’ Will. E’ proprio lui. […] Faccio un respiro libero e profondo e gli vado incontro, fermandomi esattamente a due metri da lui. Mi guarda felice […] Sono una Stella completamente diversa. Tranne per una cosa. Gli sorrido e faccio un passo avanti, un passo rubato, per accorciare la distanza fra noi.

(Stella)

Si capisce che il trapianto di polmoni, subito da Stella, è andato piuttosto bene e che quest’ultimo ha reso la sua salute più stabile. Will, d’altro canto, sta per realizzare il suo sogno di intraprendere un bel viaggio. Entrambi sono vivi e il caso li ha fatti ritrovare. E’ questo l’epilogo perfetto, per una storia tanto difficile.

A un metro da te - NOW TV

La storia vera dietro le quinte

Il romanzo e il film sono ispirati alla storia vera della bellissima e solare youtuber, nata con la fibrosi cistica, Claire Wineland, purtroppo scomparsa prematuramente, il 2 settembre 2018, in seguito a complicanze dovute a un trapianto di polmoni finito male. Claire ha partecipato attivamente al progetto del film e condiviso la sua esperienza sulla FC col cast e la regia.

Vi lasciamo con un video di Fanpage, che parla di lei.

A cura di Franny.

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