Bisogna credere in se stessi, anche quando è difficile, anche quando il tuo io ti divora e vuole avere il sopravvento nella tua mente su quello che pensi di te, anche quando le parole degli altri ti entrano dentro, ti fanno a pezzi, ti sbriciolano, anche quando c’è sempre di mezzo qualcuno più vecchio o più giovane che ti dice come dovresti vivere perché crede di saperlo meglio di te. Sì, quelle persone che pensano di avere il diritto di dare la loro opinione in modo brusco e non richiesto, quelli che non accettano i tuoi sogni, quelli per cui da quando sei al mondo eri destinato ad essere una scommessa persa…
Fregatene di loro e credici, credi in te, fallo come gesto d’affetto profondo verso di te, oppure verso chi non c’è più e ha cercato in tutti i modi di farti capire la tua strada e il tuo valore prima di andarsene.
Copriti le orecchie, isolati dal rumore. Senti solo quello che devi sentire: pace; calma; accettazione delle difficoltà, dei tuoi limiti e dei tuoi difetti.
Sii forte abbastanza da volerti bene con le tue imperfezioni, poiché nessun altro ti accetterà originale come sei se prima non ti accetti tu.
Su quest’argomento, ho scritto io stessa un breve racconto, che voglio condividere con voi:
Il coraggio di una pecora colorata:
In una terra lontana lontana viveva un gregge di pecore tutte bianche. Sorelle, fratelli, madri, padri, zie, zii, cugini, cugine, amici, amiche, andavano sempre tutti nella stessa direzione e trascorrevano il breve lasso della propria esistenza allo stesso modo. Avevano un lavoro, facevano figli, guardavano la televisione e facevano la spesa, in modo meccanico, senza dedicarsi a hobby, nè aspirazioni personali… ripetevano le stesse azioni tutti i giorni, fingendo di sentirsi felici o credendo di esserlo. I capi del gregge erano certi che la felicità di ciascun individuo e la loro stessa felicità dipendesse da questo. Volevano che ciascuno si uniformasse e vivesse esattamente come tutti gli altri, in una sorta di strana e stonata armonia. Poi, se c’era una pecora a cui piaceva dipingere, e magari anziché bianca era rossa di pelo, la costringevano a indossare un manto bianco che la facesse sembrare identica a tutte le altre e le facevano scappare la voglia di dipingere, dicendole che non era normale e che la sua condotta di vita non poteva essere accettata dalla comunità. Ancora, se c’era una pecora che sognava di fare il cuoco e magari aveva il colore del manto bluastro, i genitori, i familiari e gli amici tutti, la coprivano con una veste candida, così che nessuno potesse vederla per ciò che era davvero, premurandosi di farle poi un accurato lavaggio del cervello. Se peggio, una pecora voleva fare l’opinionista, il filosofo, lo scrittore o il giornalista e il suo manto era nero come la pece, la ficcavano in un pozzo di vernice bianca e ce la lasciavano finché non fosse tornata su pentita e identica a tutte le altre.
Un giorno, una pecora nera, che sentiva di non poter non assecondare le sue ambizioni, i suoi sogni e il suo talento, decise di ribellarsi all’interno della società. Quella pecora fu uccisa. Prima, però, le tolsero tutto, le tolsero la considerazione, il rispetto, la fecero sentire sbagliata e infelice… dalla sua morte, però, molti appresero importanti lezioni riguardo l’ipocrisia sussistente nel gregge delle pecore bianche e qualche pecora, nel mucchio, cominciò a ribellarsi e a chiedere di vivere un’esistenza diversa, più semplice, serena e meno inquadrata e sacrificata.Da quel momento, non ci furono più solo pecore bianche, ma tante pecore colorate.
La foto è tratta dal web; non sono stati maltrattati animali per scattarla.
Questa favola ci insegna che: 1) per essere felici, dobbiamo provare a seguire i nostri sogni; 2) non dobbiamo necessariamente uniformarci; 3) la libertà è un diritto fondamentale; 4) è meglio essere se stessi che fingere di essere qualcun altro (se collezioni francobolli, dillo apertamente; se ami scrivere, non nasconderlo anche se ti criticheranno); 5) non ci sono timer nè tappe prestabilite nella vita, tutto avviene quando è il tempo giusto.
A cura di Franny.
Quanto è vero. Ho adorato il tuo racconto! 😊 Un saluto arcobaleno! ❤️🧡💜💙💛💚🖤
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Grazie! Eh si per esmpio io ricordo che quando ho scelto di fare scienze politiche all’università, me ne hanno dette per un po’😅😅!Dai sono contenta che ti sia piaciuto🤗! Un caro saluto anche a te😊❤💚!
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