Pillole di Ottimismo: Paulo Coelho

Cosa ti impedisce esattamente di fare centro? Innanzitutto la paura di fallire. E’ quella che innesca un effetto domino brutale, che manda tutti i nostri buoni propositi, i nostri sogni e i nostri bei progetti a farsi benedire!

Sono la mancanza di determinazione, l’arrendersi, il non tenerci più, il credere che lottare ancora non ne valga la pena -e che sia meglio lasciare ogni sogno alle spalle e vivere una vita senza sacrifici e ostacoli- a distruggere ogni nostra prospettiva di successo. Ma farcela è possibile. E’ possibile per tutti.

Avere paura di fallire è legittimo, è sano, è giusto, perché quando temiamo di non farcela invero stiamo facendo un calcolo mentale e stiamo valutando le nostre possibilità di riuscita. Tuttavia, non dobbiamo farci ingabbiare dai nostri timori, perché anche un pensiero troppo pessimistico potrebbe rivelarsi sbagliato. Non siamo macchine, quindi, non abbiamo la facoltà di svelare con certezza tutti gli scenari probabili e le possibili evoluzioni di una particolare situazione. Ciò che possiamo fare, empiricamente, è tentare. Se cadiamo giù, poi, come l’inventore Dedalo e suo figlio Icaro, quando cercarono di fuggire dal labirinto volando verso il sole, poco importa. Almeno non saremo stati così codardi da non tentare neanche. A parer mio, Dedalo e Icaro, nelle vicende descritte dal mito, avrebbero anche potuto salvarsi, se solo avessero avuto qualche strumento in più a disposizione.

Quando sognate, quindi, la cosa fondamentale è imparare a sognare un po’ per volta, non provare a stravolgere la vostra vita tutta d’un colpo… dunque, provate, ma senza aspettative troppo elevate. Provate col paracadute, pronti a rialzarvi una volta toccato il suolo e a riprendere la corsa verso i vostri obiettivi. Ricordate: qualsiasi cosa accada, non è mai un fallimento, è sempre una crescita!

“Soltanto una cosa rende impossibile un sogno: la paura di fallire.” (Paulo Coelho)

Fra i miei principali mental coach -non so perché-, ma c’è sempre stato Paulo Coelho con le sue splendide frasi. Per questo, la Pillola di Ottimismo di questo mese è dedicata a lui.

E’ un autore che stimo moltissimo e che mi ha dato davvero tanto, indirettamente. Il mio interesse per il pensiero ottimista è nato qualche anno fa, prima della nascita di questo blog, quando incerta sul mio futuro e sulle mie opportunità, disillusa, negativa e triste, ho cominciato a scaricare post e citazioni o a condividerli sul web. L’universo mi ha fatto conoscere Paulo Coelho.

Paulo Coelho è uno scrittore brasiliano. Nacque il 24 agosto 1947 a Rio de Janeiro da una famiglia portoghese facoltosa. Oggi è famoso per le sue opere in tutto il mondo, ma pochi sanno che rischiò di non realizzare mai i suoi sogni. Fin da bambino, infatti, dimostrò di avere una notevole attitudine artistica, una straordinaria sensibilità e un certo disprezzo per le regole, al punto da essere considerato fonte di problemi all’interno della scuola religiosa dov’era stato iscritto dai genitori. Il suo animo ribelle e la sua avversione per le regole favorirono una certa conflittualità con sua madre, che si dice arrivò a farlo rinchiudere in un ospedale psichiatrico per porre fine a questo suo differente modo di vedere la vita e la realtà. Lì, su di lui, venne praticato l’elettroshock, esperienza che lo avrebbe segnato per sempre. Divenuto più grande, Coelho cercò di assecondare la volontà di suo padre, studiando economia… ma la sua vocazione era un’altra sin dall’inizio, una vocazione che non poteva restare repressa. Dopo poco tempo, difatti, Paulo abbandonò gli studi e partì per un viaggio alla ricerca di se stesso. I viaggi, così, sono divenuti una costante dei romanzi coelhiani. D’altronde il viaggio è iniziazione, è percorso necessario per l’evoluzione. Chi non parte, chi non si butta, non saprà mai come sarebbe potuta andare. Paulo intraprese diverse strade anche sbagliate, poi, giunse alla conversione interiore e religiosa e così a un livello di maggiore benessere, equilibrio e serenità.

Dopo alcuni tentativi di autopubblicazione, nel 1987, di due opere che poi Paulo avrebbe ritenuto poco degne di sé, Coelho pubblicò il suo primo vero successo “Il Cammino di Santiago” -romanzo edito in Italia solo nel 2001-. In questo libro, si trovano riflessioni correlate ad uno dei temi coelhiani per eccellenza, la convinzione secondo cui:

“Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni”. (Paulo Coelho)

Altre opere note sono “L’Alchimista” (1988), “Il dono supremo” (1991), “Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto” (1994), “Monte cinque” (1996), “Il manuale del guerriero della luce” (1997), ecc.

Dall’ottobre del 2002, Coelho è divenuto membro della Academia Brasileña de las Letras. Dal settembre 2007, è stato nominato Messaggero di pace dalle Nazioni Unite. Ad oggi, le sue opere sono state pubblicate in più di 170 Paesi e tradotte in circa 72 lingue e hanno venduto ben 65 milioni di copie.

Al di là di storie come questa, sensazionali e straordinarie, il messaggio che deve passare non è: impegnati e abbi successo materiale nella vita, diventa famoso perché solo questo è quello che conta. No, quello che conta è essere felici e vivere la vita che si sogna. Basta poco, talvolta, per essere felici… un lavoro che ci piace, stare con la persona che amiamo, andare d’accordo con gli amici e la famiglia, coltivare un hobby, fare quel viaggio che tanto abbiamo sognato, essere di ispirazione e d’aiuto per qualcun altro, ecc.

So, once started, never quit!

A cura di Franny.

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