Via col vento-film

Via col vento è in mezzo alle polemiche per i fatti avvenuti in seguito all’uccisione di George Floyd. Alcune piattaforme lo hanno addirittura ritirato dalla lista dei propri titoli. Non è apprezzato, infatti, da alcuni antirazzisti ed esponenti del movimento Black Lives Matter, perchè il film parla di un periodo storico davvero difficile in cui ancora i neri erano considerati inferiori ed esisteva la schiavitù negli Stati Uniti d’America. La schiavitù e il razzismo sono abominevoli, ma l’odio esagerato verso tutti i monumenti, i personaggi storici, i film come Via col vento – che in qualche modo testimoniano quanto è avvenuto in passato e quanto non dobbiamo ripetere, – purtroppo non aiuterà nessuno, ma rischia di peggiorare le cose. E’ importante ricordare per non sbagliare di nuovo. E’ importante difendersi e non farlo usando la violenza, come invece ha fatto chi ha ucciso George Floyd, perché così si passa un messaggio. Usare la violenza vuol dire passare dalla parte del torto, vuol dire diventare strumenti di una scintilla che rischia di creare un’esplosione enorme e dalle conseguenze atroci. Due cose sono fondamentali: ricordare la storia, per impedire che si ripeta, e difendersi in modo pacifico e intelligente.

La trama

L’ho aggiunto alla mia Netflix List appena mi sono resa conto che questo intramontabile classico era disponibile sulla piattaforma. Non potevo seriamente fare a meno di vederlo! In primis, perché, quando ero piccola e lo passavano in TV, mia nonna lo guardava (lo avrà rivisto non so quante volte); in secondo luogo, perché a chi non ha mai guardato un kolossal come “Via col vento” manca un pezzo essenziale di storia del cinema (a me mancava per l’appunto, avendone visto solo spezzoni da bambina).

Il film “Via col vento“, traduzione del titolo originale “Gone with the wind“, vincitore di 10 premi oscar,  ha festeggiato nel 2019 il suo 80° anniversario, essendo stato proiettato per la prima volta nelle sale nel settembre del 1939.

Esso racconta la storia di Rossella O’Hara (interpretata da Vivien Leigh), bellezza del sud ostinata ed egocentrica, prepotentemente affezionata alla propria terra, che sopravvive alla guerra di secessione e alla perdita di due mariti. Da sempre è idealmente innamorata -non ricambiata- di Ashley Wilkes (interpretato da Leslie Howard), che poi sposa invece la cugina Melania Hamilton (interpretata da Olivia de Havilland), il cui fidanzamento era stato annunciato nella piantagione delle Dodici Querce durante una festa. Lì, Rossella prova comunque a dichiarare i propri sentimenti ad Ashley, ottenendo solo un vago rifiuto. A udire la sua dichiarazione c’è Rhett Butler (interpretato da Clark Gable), che si rivelerà poi essere la vera anima gemella di Rossella. Rossella ci metterà molto a capire che è Rhett l’uomo che ama… questo e la morte improvvisa della loro figlioletta renderanno difficile e turbolenta la loro relazione.

Alla fine del film, vediamo Rossella che, in seguito all’ennesima uscita di scena di Rhett, lo rincorre un’ultima volta e promette a se stessa che lo riconquisterà, pronunciando la celeberrima battuta:

“Dopotutto, domani è un altro giorno.” (Rossella O’Hara)

Il personaggio di Rossella è controverso, è ricco di difetti, è presuntuoso, è vanitoso, è umano… eppure, a chi non riesce simpatica questa donna resiliente, che non riesce ad accettare la sorte dettata per lei da un destino avverso, si rimbocca le maniche e fa di tutto, per migliorare la propria fortuna?

Se c’è qualcosa che dobbiamo fare, è essere resilienti contro il razzismo ed impedire ogni forma di schiavitù presente o futura!

Volete vedere il trailer? Eccolo!

A cura di Franny.

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