“Serie non smettere mai di lottare”: Walt Disney, 1° puntata

Questo mese il protagonista della nostra “Serie non smettere mai di lottare” è il leggendario Walt Disney.

Oggi i suoi film, che abbiamo la possibilità di acquistare in DVD e Blu-ray, noleggiare online o guardare sulla nuovissima piattaforma Disney Plus, ci fanno ancora sognare… dentro di me, ho sentito il bisogno di saperne di più della vita di quest’uomo brillante, positivo e pieno di fantasia! Perciò, narreremo la sua storia a puntate!

“I always like to look on the optimistic side of life…”

“Mi piace sempre guardare la vita con ottimismo…” (Walt Disney)

Walt Disney sapeva che la vita è complessa, piena di sfide, di crisi, di prove, periodi bui… ce lo ha insegnato attraverso tutte le storie che ci ha raccontato. Eppure, credeva anche che esistesse il lieto fine, che gli eroi, coloro che avevano fronteggiato grandi sofferenze, prima o dopo, avrebbero avuto una rivincita, una sorta di riscatto personale.

Pensate se Walt Disney si fosse arreso e avesse rinunciato a realizzare i suoi sogni! Che grave perdita sarebbe stata per l’umanità!

L’infanzia di Walt

Walter Elias Disney, in arte Walt Disney,  papà di Topolino, nacque, quarto di cinque figli, a Chicago il 5 dicembre 1901 da Elias Disney e Flora Call. Disney, sarebbe, secondo alcune ipotesi, il frutto dell’anglicizzazione di d’Isigny, cognome la cui origine è fatta risalire a un villaggio del Nord della Francia, Isigny-sur-Mer, da cui probabilmente gli antenati di Walt partirono per l’America alla ricerca di fortuna.

Flora ed Elias Disney.

Nel 1906, Walt si trasferì, insieme alla propria famiglia, a Marceline, nel Missouri, dove abitava lo zio Robert Disney. Lì, i Disney acquistarono una fattoria di circa 200 ettari. Fu allora che il giovane Walt cominciò a sviluppare una vera e propria passione per gli animali! Walt cominciò la scuola elementare tardi, a 8 anni, non appena la sorellina Ruth Flora, nata nel 1903, raggiunse l’età scolare, in modo da andarci insieme a lei.

Ruth e Walt Disney.

Si dice, inoltre, che Walt iniziò a quel tempo a fare i suoi primi disegni e che qualche volta amasse provare a venderli o mostrarli ai vicini. C’è un aneddoto riguardante il giovane Disney, che racconta che saltuariamente gli venisse richiesto di disegnare il cavallo di un medico in pensione appartenente al suo vicinato. L’interesse per l’animazione e i cartoon cominciava ad affiorare proprio allora. Il padre era abbonato al giornale “Appeal to Reason”, i cui cartoon di Ryan Walker, in prima pagina erano sempre oggetto di grande curiosità e ispirazione per Walt, al punto che, d’un tratto, armato di matita e pastelli, prese diligentemente a cercare di copiarli.

Striscia comica, tratta da “Appeal to Reason” , disegnata da Ryan Walker.

L’infanzia di Walt fu tutt’altro che facile e spensierata: già nel 1909, i Disney si trovarono costretti a vendere la fattoria di cui erano divenuti proprietari appena 3 anni prima, perché non riuscivano più a mantenerla. Da quel momento, vissero in affitto per un po’, poi traslocarono a Kansas City, dove si erano già trasferiti due dei fratelli maggiori di Walt, Herbert e Raymond. A Kansas City, il padre aveva acquistato un’impresa di distribuzione di giornali e aveva coinvolto i figli, Robert e Walt, nell’attività di consegna. A volte, Walt si trovava a camminare nella neve alta, di sera, sentendo freddo, con le scarpe consunte, solo per portare a termine la distribuzione dei giornali e non essere sgridato dal padre quando tornava a casa. Quest’attività estenuante, che lo costringeva ad alzarsi tutte le mattine alle 4:30 per portare il Times agli abitanti della città, aveva cattive ripercussioni sul suo rendimento scolastico. Spesso, Walt si addormentava addirittura in classe, ma, malgrado la durezza di quella situazione, non si lasciò scoraggiare e continuò a consegnare giornali per più di sei anni.

A Kansas City, Walt frequentava la Benton Grammar School, dove conobbe Walter Pfeiffer, un suo compagno di studi appartenente a una famiglia di amanti del teatro, il quale lo introdusse al mondo dello spettacolo di varietà e del cinema. Entro breve, Walt iniziò a passare più tempo a casa dei Pfeiffer di quanto ne trascorresse a casa propria.

Il giovane Walt (a destra) insieme al suo amico Walter Pfeiffer (a sinistra).

Walt, giovanissimo, lavorava e sognava… al sabato, seguiva corsi di disegno presso il Kansas City Art Institute. Inoltre, intraprese, proprio in quel periodo, che per tutti è fortunato quanto all’immaginazione, un corso per corrispondenza di cartooning.

L’adolescenza, le origini del sogno

Nel 1917, quando Walt aveva 16 anni, Elias Disney comprò delle azioni di una fabbrica di soda, la O-Zell Company, e traslocò nella città di Chicago, dove Walt era nato, insieme a tutta la famiglia. Disney si iscrisse alla McKinley High School e lì divenne il fumettista del giornale della scuola, disegnando vignette patriottiche sulla Prima Guerra Mondiale.

Vignetta disegnata da Walt, quando era un teenager.

A quell’epoca, Walt Disney si mise a frequentare anche dei corsi serali presso la Chicago Academy of Fine Arts. A metà del 1918, Walt provò ad arruolarsi nell’esercito statunitense per combattere contro i tedeschi, ma fu rifiutato perché troppo giovane.

Quel rifiuto non lo lasciò indifferente – non a caso, sono le porte in faccia a far crescere di più ciascuno di noi- . ma lo portò addirittura a falsificare la propria data di nascita sul proprio certificato di nascita al fine di essere accettato, nel settembre del 1918, tra le file della Croce Rossa come autista d’ambulanza. Il destino aveva ovviamente altri piani per lui e quell’esperienza durò pochissimo: fu imbarcato alla volta della Francia, dove, tuttavia, arrivò in Novembre, appena poco tempo dopo la firma dell’armistizio. Disegnò dei cartoon sul lato dell’ambulanza a mo’ di decorazione e alcuni dei suoi lavori furono pubblicati sul giornale dell’esercito, Stars and Stripes.

Walt Disney e la “sua” ambulanza personalizzata.

Tornato a Kansas City nell’ottobre del 1919, cominciò a lavorare come apprendista artista presso il Pesmen-Rubin Commercial Art Studio. Lì disegnò annunci pubblicitari, programmi teatrali e cataloghi. Per di più, strinse amicizia con il collega artista, Ub Iwerks.

Walt Disney e Ub Iwerks.

Nel gennaio del 1920, poiché le entrate del Pesmen-Rubin Commercial Art Studio avevano subito un netto declino, Walt e Ub vennero entrambi licenziati. Walt e Ub unirono così le forze per avviare un’attività in proprio. Il fallimento, il rifiuto… ecco in che senso possono trasformarsi in una straordinaria opportunità! Non riuscendo ad attrarre molti clienti, i due soci si accordarono perché Walt lasciasse temporaneamente l’attività per guadagnare un po’ di denaro presso la Kansas City Film Ad Company, gestita da A. V. Cauger. Ub Iwerks, non essendo in grado di portare avanti il business da solo, si fece assumere anche lui dalla Kansas City Film Ad Company.

FINE DELLA PRIMA PUNTATA! CONTINUA…

Per chi volesse scriverci, ci trovate a questo indirizzo mail:

A cura di Franny.

7 risposte a "“Serie non smettere mai di lottare”: Walt Disney, 1° puntata"

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