Monologo sul coraggio

La parola coraggio sembra derivare dal latino coratĭcum (“avente cuore”, da intendersi come “avente forza d’animo”), aggettivo frutto della messa insieme di cor + habeo.

Per definizione, il coraggio è una qualità umana, che si riassume nella capacità di saper far fronte con grinta e forza d’animo a situazioni sfavorevoli, pericolose, difficili, di sopportare con rassegnazione e serenità dolori fisici o morali, nel dire o fare qualcosa che comporti un rischio o un sacrificio.

Nel mondo, ci sono molte parole diverse per esprimere questa virtù: coraggio si traduce, infatti, bravery/courage in inglese, courage in francese, coraje in spagnolo, curaj in rumeno, coragem in portoghese, ecc. È carino osservare come il termine non differisca molto nelle lingue neolatine.

Nella nostra bella Italia, fra i proverbi regionali in dialetto più motivanti sul coraggio, abbiamo i seguenti (se ne sapete altri o se qualcosa non quadra con la mia ricostruzione, scrivetemi nei commenti👇):

“Corajo e avanti!” (=”coraggio e avanti”) è un motto di sostegno e augurio, usato in Veneto.

In genovese “O coraggio e a bravûa se conoscian a conzuntûa” (=”coraggio e bravura si conoscono nella congiuntura”) significa che coraggio e bravura vengono fuori nei periodi più difficili.

In milanese “On coragg de milalira” (=”Un coraggio da Millelire”). Si dice che molti abbiano scordato il vero significato di questo adagio. Milalira, in italiano Millelire, era il cognome di un personaggio, l’ammiraglio Domenico Millelire, comandante della flotta del Re di Sardegna, che si meritò numerose ricompense in seguito a grandi gesti di eroismo da lui compiuti. In sostanza, quindi, l’espressione viene usata per indicare una persona particolarmente temeraria. A Milano, a Domenico Milllelire è stata dedicata anche una via.

In calabrese, “Forza e curaggi, ropp’aprili, vena maggi” (=”Forza e coraggio, dopo aprile viene maggio”). Quando affrontiamo un periodo difficile o soffriamo, pensiamo che durerà per sempre… ma, come ci fa capire questo detto, dopo aprile viene maggio, quindi anche il nostro, dolore, la nostra angoscia sono solo passeggeri.

In fiorentino, “Chi la dura la vince” (il significato è identico a quello italiano). Sono parole di incoraggiamento che vengono rivolte a chi, di fronte agli ostacoli, si sente sfiduciato di poter raggiungere un traguardo che si era prefissato.

In napoletano, “Fatte curaggio ca ‘a vita è nu passaggio” (=”Fatti coraggio e non disperarti perché la vita è solo di passaggio”). Insomma, bisogna ricordare che la vita è breve e dobbiamo viverla con leggerezza, con spirito, con allegria, con forza, prima che questa fugga da noi e ci abbandoni.

Ne conoscete altri? Fatecelo sapere!

E’ nei periodi difficili che si vedono le vere capacità, le vere potenzialità, di Stati, popoli, persone. Il coraggio è qualcosa che va a nostro vantaggio, è un elemento decisivo per la nostra vittoria su un problema. Esso non è innato, ma si apprende e si acquista col tempo, con l’esperienza, dopo aver provato più e più volte ad affrontare le proprie paure ed essere riusciti a vincerle. Per ogni occasione in cui ci mettiamo un po’ in gioco, in cui usciamo dalla nostra comfort zone e facciamo una di quelle piccole cose che ci spaventano (es. dare un esame che non ci faceva dormire di notte; entrare in un negozio da soli; andare in una città che non conosciamo e cominciare a esplorarla; vincere la paura dell’altezza; entrare in una stanza dove c’è un insetto/un animale che ci inquieta; vivere una giornata senza programmarla; essere più socievoli). Le paure che caratterizzano ciascuno di noi sono piuttosto variegate. Tizio può temere una cosa, Caio può essere spaventato da un’altra, ecc… Per apprendere ad essere più coraggiosi, non dobbiamo compiere imprese spericolate e spettacolari… basta fare anche solo una piccolissima cosa che ci spaventa. Basta cominciare da lì. Poi, piano piano, andremo avanti e ce la faremo. Ad esempio, se avete subito un incidente stradale, potreste essere traumatizzati dall’idea di riprendere a guidare la macchina oppure dalla sola idea di salirci mentre alla guida c’è un’altra persona anche per percorrere tratti brevi. A me è accaduto. Non esiste la possibilità di evitare per sempre questa situazione. Bisogna vincere se stessi un po’ alla volta. Magari si può provare a guidare per poco, in compagnia di amici o familiari e non da soli. Si può, poi, gradualmente, aumentare la durata del tragitto… Dovete accettare di avere paura e non sentirvi stupidi o deficitati. E’ una sfida che ponete a voi stessi. La sensazione che si prova dopo aver superato tale situazione, farà scomparire ogni attacco di panico in riferimento ad essa. Così, sarete capaci di avere maggiore fiducia in voi stessi.

Nel corso della vita, sorgeranno sempre nuove paure, nuove sfide, ma la cosa fondamentale è imparare il meccanismo del coraggio, farlo vostro e poi tramandarlo a chi ha necessità di apprenderlo.

“Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di correre dei rischi?” (Vincent Van Gogh)

Ecco una melodia motivante per ritrovare coraggio:

Se vi piace la musica del Signore degli Anelli, questa fa per voi:

Se preferite Harry Potter, meglio questa:

Se vi piace Pirati dei Caraibi, provate questa:

E, per ultimo, un colonna sonora in versione estesa dal film Animali Fantastici:

Potrei andare avanti all’infinito… Buon ascolto!

A cura di Franny.

 

 

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