Ecco una poesia che ho scritto, ispirata da questo periodo difficile che stiamo vivendo e, che prima o poi, ci lasceremo alle spalle❤🙏💪.
Il nostro mondo si è ristretto
Il nostro mondo si è ristretto all’improvviso, i confini sono diventati muri.
Non solo fra Stato e Stato, ma fra regione e regione, fra comune e comune, fra paese e paese.Il nostro mondo si è ristretto a qualche stanza, guardo fuori con malinconia,
mentre il mio occhio rincorre punti ora irraggiungibili in un orizzonte sterminato.
Metto su una finestra artificiale ed essa mi mostra i fatti e la cronaca degli eventi, mi fa vedere foto, nomi che conosco, video, immagini di noia, di sconcerto, di resistenza e di speranza.Il nostro mondo si è ristretto al supermercato o al negozio più vicino. Niente più giornate di sole, niente più strade affollate di città, niente uscite con gli amici, niente pranzi in famiglia… solo un’uscita per comprare le cose indispensabili.
Il nostro mondo si è ristretto in una mascherina… perché solo lì dentro hai la sicurezza di respirare sano e, se troppo sano non sei, di non contagiare. Sembra la prospettiva distorta e riflessiva di un pittore surrealista.
Il nostro mondo si è ristretto negli spazi, dove le bare non ci stanno più… limitato ad un silenzio di migliaia di morti non pianti… ad un dolore cieco, dove ogni vittima non è altro che un numero in più senza un volto nè un nome. Qualcuno dice che serve a farsi più coraggio, ma la memoria è un dovere morale… lo capiremo, quando alla fine di questa guerra, i sopravvissuti onoreranno i caduti.
Il nostro mondo si è ristretto come un caffè troppo amaro, di verità dure da accettare, dove l’uomo ha perso la partita e la natura l’ha vinta. Dove animali si riversano fra i monumenti, nei parchi, nelle strade, a reclamare territori perduti, a ricordare che padroni non ne esistono e che tutto è dono.
Il nostro mondo si è ristretto ad un ricordo, perché quello che facciamo è vivere ma soli. Infermieri e medici sono costretti lontani dalle loro famiglie, dai figli, da coniugi, fidanzati, fidanzate e genitori. Tutti in trincea, col cuore in spalla, a cercare il coraggio in una foto, nella parola di conforto data da uno sconosciuto, nel sorriso di un piccolo paziente guarito, nell’inno nazionale o nella canzone preferita cantata a bassa voce o nei meri gesti di solidarietà quotidiana di altre persone.
Il nostro mondo si è ristretto tutto insieme… le distanze non sono più corte, ma sono lunghissime come sessanta-settant’anni fa. Eppure, i nostri cuori sono più vicini. Eppure, il rischio della morte e di perdere chi ci è caro ci fa meditare… alcuni li lascia superficiali, perché non è il loro tempo di capire… altri questa paura immonda li migliora, li attraversa, insegna loro il valore vero delle cose piccole e grandi.
Il nostro mondo è più ristretto adesso,
ma domani, dopodomani, fra settimane, mesi… la situazione può cambiare e possiamo riprendere tutto -questa la nostra più grande speranza- dove lo avevamo lasciato.
A cura di Franny.
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