Miracoli dal cielo-film

I miracoli esistono? Ce lo chiediamo tutti, continuamente, e ne pretendiamo sempre di più evidenti per apprezzare la nostra vita, per amare le piccole cose, per non lamentarci… per credere nel Bene e in Dio, abbiamo bisogno di un miracolo! Sì, insomma, spetta a tutti, no? La verità è che talvolta, anche quando abbiamo tutto, e siamo pieni di piccoli miracoli quotidiani – come vedere il sole, la natura, il volto dei nostri familiari, uscire con gli amici, comprare qualche cosa che ci piace- noi ci sentiamo come se non avessimo niente. Sì, forse perché siamo esseri finiti che tendono a un qualcosa di infinito, che non comprendono.

Eppure, nelle vite di più persone, ci sono stati miracoli grandi che li hanno portati a credere, a cambiare, a convincersi della potenza della preghiera. Un film che mi ha fatto riflettere in questo senso, in questo periodo così difficile, è “Miracoli dal cielo(“Miracles from Heaven”).

Lo trovate tranquillamente su Netflix. Si tratta di una storia vera, di una vicenda non romanzata, anche se difficile da credere. È tratto dal libro omonimo di Christy Beam, madre della protagonista.

Annabel Beam (interpretata da Kylie Rogers) è la seconda figlia della famiglia Beam, è una bambina di dieci anni, allegra, con tanta voglia di giocare. Si diverte molto con le sue due sorelle Adelynn e Abigail, a mangiare la pizza, a stare all’aperto e ad arrampicarsi sul gigantesco albero del loro giardino. È una bambina attiva, quello che definiremmo un vero e proprio terremoto.

Un giorno, però, all’improvviso, Annabel comincia a stare molto male, a vomitare, ad accusare terribili dolori allo stomaco e nel basso ventre. Quella che all’inizio sembra essere solo una banale influenza si trasforma in un calvario incredibile. Anna viene vistata da molti dottori… dapprima, alcuni rassicurano i suoi genitori, dicendo loro che si tratta di un disturbo passeggero, un’intolleranza, un virus intestinale…

Ma Christy Beam (interpretata da Jennifer Garner) -che non è solo l’autrice del libro “Miracoli dal cielo”, ma ha vissuto l’intera vicenda in prima persona in quanto madre della bambina – non si arrende, vede la figlia soffrire, indicibilmente, giorno dopo giorno, e porta Anna da specialisti sempre nuovi, tanto che alla fine le viene diagnosticata una rara malattia all’apparato digerente.

Purtroppo, per tale problema non esiste alcuna cura, nessun farmaco. I medici si limitano così a prescriverle dosi massicce di antidolorifici a ricoverarla nei periodi più duri del decorso della malattia per sottoporla a terapie… sembra non esserci nulla da fare, ma Christy Beam, suo marito e le altre due figlie non ne vogliono sapere di lasciare andare Anna, di mollare la speranza che lei possa ritornare a stare bene.

Combattono con tutte le loro forze, per trovare i medici migliori e, alla fine, arrivano fino in Texas dove c’è uno dei maggiori specialisti in materia.

Anche il nuovo medico, ultima speranza della famiglia Beam, purtroppo, conferma le diagnosi precedenti: per il disturbo di Anna non c’è cura, la bimba è destinata a spegnersi lentamente.

La famiglia torna a casa, dopo che la bambina è stata dimessa dall’ospedale, e prova a condurre una vita “normale” e “serena”. Christy, intanto, ha quasi perso la sua fede in Dio, quel Dio che ha sempre pregato, per cui frequentava le funzioni tutte le domeniche e che sembra volerle rubare sua figlia. Il pastore della chiesa cerca di spiegare a Christy l’importanza della preghiera: anche se si sta affrontando un periodo di grave difficoltà, un tunnel nero da cui non pare esserci via d’uscita, è meglio pregare che non pregare… la preghiera dà forza e qualche volta succedono cose inspiegabili, quelli che noi chiamiamo “miracoli”.

Christy è una madre piegata dalla sofferenza e non si dà pace, non vuole più credere, non vuole più pregare.

Un giorno, mentre Christy sta cercando il numero di un nuovo specialista da contattare, Annabel, un po’ più in forze del solito, esce in giardino a giocare con le sorelle. Durante il pomeriggio di gioco all’aperto, la sorella maggiore, convince Anna ad arrampicarsi con lei sul grande albero del giardino. Anna, dapprima riluttante, poi finisce con l’accettare. Si arrampicano fin quasi in cima e si siedono su uno spesso ramo, dove erano solite sedersi quando Anna stava bene. Il ramo, però, comincia a spezzarsi. Allora, la sorella maggiore, prega Anna di strisciare verso una cavità abbastanza grande, che si trova vicino a loro, per evitare di cadere e farsi male entrambe. Anna obbedisce. Purtroppo, però, precipita nella cavità, scivolando di testa all’interno del tronco dell’albero in un tuffo di più di 10 metri.

Le bambine chiamano i genitori. La mamma di Anna chiama i vigili del fuoco, l’ambulanza e la polizia. I soccorsi arrivano in fretta, ma tirare fuori la bambina sembra impossibile. I vigili del fuoco temono sia morta sul colpo, che rischi il coma oppure che la caduta l’abbia paralizzata.

I genitori disperati, insieme alle figlie, si mettono intorno all’albero a pregare. A loro si uniscono amici e altre persone presenti.

Alla fine, Annabell viene tratta in salvo e portata in ospedale. In ospedale, il medico dice di non aver mai visto nulla di simile in tutta la sua carriera: la bimba non ha contusioni, lesioni interne, fratture, non ha danni alla colonna vertebrale nè al cervello… si è svegliata e ha cominciato a sorridere.

Anna torna a casa con i suoi genitori e riprende le sue abitudini di sempre. I genitori, dopo alcuni giorni, cominciano a notare qualcosa di strano: Anna sente meno il bisogno di prendere gli antidolorifici ed è piena di vitalità, quando prima stentava ad alzarsi dal divano… inoltre, la sua pancia, ha perso il gonfiore che prima aveva, è tornata normale.

Annabell allora dice la verità alla sua famiglia: dopo essere caduta, è uscita dal suo corpo, ha visto il Paradiso e ha parlato con Dio. Lì, si è proposta di rimanere con Dio, per non soffrire più come soffriva sulla Terra per il tremendo dolore causatole dalla sua malattia, ma Dio le ha promesso di guarirla e poi l’ha rimandata indietro.

I genitori, dapprima increduli, portano la bambina a fare dei controlli, nell’assurda speranza che il racconto di Anna non sia frutto della sua fervida fantasia. I controlli dimostrano una sola cosa: una malattia che non aveva alcuna possibilità di regredire spontaneamente o essere curata, é completamente scomparsa. Si convincono così che sia un miracolo del cielo.

Oggi, Anna sta bene e vive felice con la sua famiglia. Che si creda o non si creda, è bello sapere, che anche nella sofferenza più nera, c’è una speranza.

A cura di Franny.

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