Cara Italia,
ti vedo fiacca,
piegata, spezzata,
sotto il peso dei sacrifici
dei sofferenti, delle morti.
Sei un viso solcato di lacrime,
una terra spaccata, arrabbiata,
che a tratti urla per rivendicare
le vite dei figli persi,
a tratti resta in silenzio
e guarda dritto di fronte a sè
con dignità…
E dicono che sei divisa,
che delle tue 20 parti,
nessuna è legata a un’altra…
Che ora più che mai
manchi quella solidarietà fondamentale
tra il Nord e il Sud del tuo stivale.
Ma no! Quale vergogna!
Noi ci stringiamo e soffriamo
tutti come fratelli, come sorelle,
come padri, come madri,
come medici e infermieri,
Regioni, governanti e governati,
autoctoni e immigrati.
Siamo una cosa sola,
un’afflizione sola,
una speranza sola,
che respira insieme,
che pensa insieme,
che agisce insieme,
contro la guerra alla pandemia.
E resteremo uniti fino all’alba nuova,
anche se chiusi nelle nostre case,
per poi rivederci ancora,
per riabbracciarci ancora tutti,
da Genova, Milano, Firenze,
fino in capitale,
a Napoli, Benevento,Agrigento,
Palermo, Sassari, giù sino al mare.
“Andrà tutto bene!”
Se lo diciamo insieme è meglio!
“Andrà tutto bene, Italia!”
“Io resto a casa…”
“…Andrà tutto bene!”
Se volete, potete leggere la poesia con in sottofondo Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi:
A cura di Franny.