Eccoci col nostro secondo articolo della “Serie non smettere mai di lottare”.
Questa volta, abbiamo pensato di parlarvi del Colonnello Sanders, all’anagrafe Harland David Sanders.
E’ la storia di un ragazzo come tanti, originario di Henryville, un piccolo paesino dell’Indiana, negli Stati Uniti d’America, che nacque il 9 settembre del lontano 1890.
La vita di Harland Sanders sarebbe stata una vita comune, se essa non fosse stata attraversata da eventi estremamente drammatici e gravi ristrettezze. Dalla sofferenza, dal fallimento e dal rifiuto Harland apprese a costruire un futuro ricco di possibilità. E’ la storia di un uomo che si è fatto da solo, come i più autentici protagonisti dell’American Dream, pieno di spirito d’impresa, visionarietà e creatività.
Tutto ebbe inizio nel 1895, quando inaspettatamente, lui e la sua famiglia furono colti di sorpresa da un lutto gravissimo: il padre di Harland, Wilbur David, venne a mancare.
I Sanders erano una famiglia semplice: il padre aveva sempre lavorato nella propria fattoria di 80 acri, fino al giorno in cui, a causa di un brutto incidente che lo aveva portato a rompersi una gamba, aveva deciso di guadagnarsi da vivere diversamente e fare il macellaio.
Alla morte di Wilbur David, venne meno tutto il sostentamento di cui la famiglia aveva bisogno per andare avanti. Così, la madre di Harland, Margaret Ann, si rimboccò le maniche e si trovò un lavoro presso una fabbrica di conserve di pomodoro, mentre il giovane Harland, all’età di soli 6 anni, venne lasciato a casa a cucinare e prendersi cura dei suoi due fratellini minori.
La vita lo colpì duramente quando era ancora un bambino, ma, allo stesso tempo, gli diede una lezione molto importante, che alcuni imparano solo alla fine del percorso: non bisogna arrendersi mai.
All’età di 10 anni, Harland fu costretto ad accettare il lavoro di bracciante agricolo in una fattoria.
Nel 1902, la madre si risposò con un certo William Broaddus nel 1902 e la famiglia si trasferì a Greenwood. Harland non andava d’accordo con il patrigno, con cui sviluppò un rapporto complicato.
Alla fine della quinta elementare abbandonò gli studi e, per un po’ di tempo, lavorò in una fattoria vicina a casa.
In seguito, all’età di 13 anni, lasciò la propria famiglia e partì alla volta di Indianapolis, dove intraprese il mestiere di tinteggiatore di carrozze. A 15 anni, col consenso della madre, si trasferì a New Albany, presso uno zio che lavorava per una compagnia di tram, per cui lo stesso Harland divenne autista.
A 16 anni, falsficò la propria data di nascita per arruolarsi nell’esercito statunitense e fu inviato a Cuba. Fu congedato con onore appena un anno dopo, nel 1907, e poi si stabilì a Sheffield, in Alabama, dove si era nel frattempo spostato suo zio. Lì, ritrovò il fratello Clarence, che si era trasferito, seguendo il suo esempio, per sfuggire anche lui al patrigno. Lavorò per un po’ come fabbro, poi si spostò nuovamente, questa volta a Jasper, dove intraprese il mestiere di operaio ferroviario. Cambiò lavoro continuamente, senza mai lamentarsi né desistere: fu vigile del fuoco, assicuratore, venditore di pneumatici, aiutante sui battelli a vapore, benzinaio.
Nel 1909, all’età di 19 anni, Harland conobbe Josephine King di Jasper, Alabama, con cui si sposò poco tempo dopo. I due ebbero un figlio, Harland Jr., che sarebbe morto nel 1932 a causa di una tonsillite, e due figlie, Margaret e Mildred.
La famiglia si spostò a Jackson, in Tennessee. Lì, Harland provò a studiare giurisprudenza per corrispondenza presso La Salle Extension University. Per motivi di difficoltà finanziarie, in seguito alla perdita del lavoro di pompiere, Harland dovette separarsi dalla moglie e dai figli, che andarono temporaneamente a vivere con i genitori di lei.
Harland incominciò a esercitare la professione di avvocato a Litte Rock, che portò avanti per tre anni e gli permise di risparmiare abbastanza da farlo riunire nuovamente con Josephine e i bambini. La sua carriera legale, tuttavia, fu bruscamente troncata dopo una rissa avvenuta in un’aula di tribunale in cui Harland era coinvolto.
Dopo quella bruciante delusione, Harland trovò consolazione nel fatto di poter far ritorno con la famiglia a Henryville dalla madre.
Nel 1916, la famiglia si spostò a Jeffersonville, dove Harland fu assunto per vendere assicurazioni sulla vita presso la Prudential Life Insurance Company, dalla quale fu licenziato in breve tempo per non aver eseguito gli ordini dei suoi superiori.
Nel 1920, il Colonnello Sanders creò dal nulla una società di traghetti, che trasportava passeggeri avanti e indietro sul fiume Ohio, permettendo il collegamento di Jeffersonville con Louisville. I traghetti furono un vero successo, al punto che fecero incassare a Harland abbastanza per costituire una ditta costruttrice di lampadine. L’impresa fallì dopo che un’altra impresa, la Delco, introdusse una lampadina elettrica che veniva venduta a credito.
Nonostante tutte queste avversità, che fecero cadere il Colonnello Sanders varie volte, lui non si arrese e ricominciò ogni volta da zero.
Dopo quell’insuccesso, si trasferì di nuovo, a Winchester, nel Kentucky, dove ottenne un lavoro come commesso presso la Micheline Tire Company, che purtroppo perse quando la compagnia chiuse l’impianto produttivo di New Jersey.
Nel 1924, all’età di 34 anni, incontrò per caso l’amminstratore delegato della Shell che gli offrì la gestione di un distributore di benzina a Nicholasville. Purtroppo, come risultato della Grande Depressione, nel 1926, i rapporti con una stazione di rifornimento rivale, Standard Oil, gestita da Matt Stewart, divennero tesi al punto da scatenare uno scontro a fuoco, durante il quale Stewart uccise un rappresentante di Shell, amico di Harland.
Nel 1930, la Shell offrì a Harland la gestione di un’altra stazione di rifornimento, questa volta a Corbin, con annessa cucina. Lì Harland, che era da sempre stato appassionato di cucina, iniziò a preparare e servire piatti a base di pollo ed altri pasti, come prosciutto cotto di campagna e bistecche, alle persone che sostavano e si ristoravano presso la stazione di servizio.
Nel 1932, ormai il servizio di ristorazione annesso alla stazione di benzina era diventato un successo e Harland decise di inserire nel menù il suo piatto preferito da bambino, il pollo fritto.
Gli affari cominciarono finalmente ad andare nella giusta direzione: i clienti e i profitti aumentavano sempre di più e la fama di Sanders si diffondeva capillarmente, al punto che nel 1935, il governatore del Kentucky, Ruby Lafoon, lo nominò colonnello, Colonnello Sanders, conferendogli il più alto titolo onorifico di quello Stato.
Nel 1940, il Colonnello Sanders aprì il Ristorante Harland Sanders e inventò l’original recipe, una ricetta speciale del pollo fritto impanato, che prevedeva l’utilizzo di 11 spezie segrete e la friggitura del pollo in una friggitrice a pressione.
Il critico culinario Duncan Hines incluse l’Harland Sanders Restaurant nella sua guida dei migliori ristoranti in America, “Adventures in Good Eating”.
Nel 1952, diede vita alla catena KFC, “Kentucky Fried Chicken”, reclutando il suo primo franchise, Pete Harman. Il primo locale a marchio KFC venne inaugurato e aperto A South Soul Lake nello Utah. A fine anni ’50, i locali a marchio KFC si erano moltiplicati ed erano divenuti ben 20.
Nel 1964, Sanders aveva in mano un impero di 600 fast-food localizzati negli Stati Uniti e nel Canada. In quello stesso anno, si convinse a vendere il marchio KFC a un gruppo di investitori per 2 milioni di dollari. Il Colonnello non si distaccò dal proprio marchio e ne divenne il portavoce ufficiale.
Il Colonnello Sanders è un valido esempio di uomo che non ha mai smesso di lottare, soprattutto quando le circostanze erano particolarmente sfavorevoli, e che ha creduto tanto nei propri sogni da riuscire un giorno a realizzarli, anche quando nessuno era disposto ad aiutarlo.
A cura di Franny.
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