Il discorso femminista di Rula Jebreal al Festival


Mi sono commossa, come gran parte della platea del Festival di Sanremo, ad udire il discorso femminista, fortemente sentito e partecipato, che ha fatto Rula Jebreal durante la serata del 4 febbraio.

Una pietra, forse, non avrebbe mostrato la minima emozione.

Sì, perché la storia che racconta, Rula l’ha vissuta sulla propria pelle attraverso la terribile esperienza di sua madre, che si è suicidata, ha scelto di bruciarsi viva pur di levarsi via dalla pelle il ricordo della violenza subita per cui non aveva potuto reclamare giustizia.

Sì, perché una donna è libera, ha il sacrosanto diritto di scegliere chi ama o chi amerà, di stare sola fin quando le pare, di vivere la propria vita fino in fondo ed inseguire i propri sogni senza essere assillata, senza che qualcun altro cerchi di imporle la propria volontà… senza che nessuno cerchi di farle del male, di distruggerla in fondo all’anima e come persona.
Una donna non è una bambola.
Ha il diritto di essere gentile e non dover essere perseguitata, seguita, infastidita per questo.
Ha il diritto di chiedere protezione e riceverla, ma anche, a un certo punto, di fare il muso duro e mordere la vita coi denti quando questa è cattiva con lei. Sì, perché, a volte, dobbiamo sapere che possiamo difenderci da sole, che ci sono moltissime altre donne intorno a noi che sono disposte a prestarci la loro forza ed energia.
Sì, per sfuggire a quel corteggiatore insistente a cui abbiamo detto sempre no ma che non l’ha mai capito. O magari per scappare da un padre o da un marito padrone.

Una donna, come ha detto in lacrime Rula, ha poi il diritto di non guardare il mondo a testa bassa e -aggiungo io- di dire a chi le rompe le palle “lasciami stare” o di mollare un ceffone quando è il caso.
Ma soprattutto una donna ha il diritto di non dover vivere costantemente con la paura dei mostri, delle battute, dei complimenti pesanti di persone inopportune, e di sorridere all’avvenire. Solo così potrà mostrare alle altre che non è sbagliato difendersi, che si può e si deve essere coraggiose e non accettare tutto.


Potete rivedere il discorso qui (e se vi va, fatelo girare):




Per me è stato il momento più elevato di tutta questa prima serata.

Miral Rivalta, figlia di Rula Jebreal.

A cura di Franny.

I commenti sono chiusi.

Inizia con un blog su WordPress.com.

Su ↑

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: