Oggi, 17 gennaio, con due giorni di ritardo vogliamo ricordare un uomo che ha fatto la storia, smuovendo le coscienze dell’America e del mondo.
91 anni fa, il 15 gennaio 1929, nasceva un eroe, che aveva un grande sogno, che bianchi e neri fossero finalmente trattati con uguaglianza.
“io ho un sogno (…) che i miei quattro figli un giorno vivranno in una nazione dove non saranno giudicati per il colore della loro pelle.”
“I have a dream” è il titolo del discorso più famoso di Martin Luther King Jr., tenuto il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, che passò alla storia come la marcia su Washington per il lavoro e per la libertà. La marcia rappresenta il culmine della sua crociata per i diritti umani.
Condividiamo con voi il discorso:
Come ben saprete, Martin Luther King è stato un pastore protestante, politico e attivista americano, leader del movimento per i diritti degli afroamericani.
La sua notevole capacità oratoria e il suo coraggio personale attrassero per la primissima volta l’attenzione della nazione nel 1955, quando lui fu arrestato insieme ad altri attivisti per i diritti civili, con l’accusa di aver boicottato la compagnia per i trasporti pubblici di Montgomery, che aveva imposto ai neri di cedere il posto ai bianchi o di sedere solo nei posti in fondo sugli autobus.
Scrisse innumerevoli discorsi e organizzò proteste e manifestazioni di massa pacifiche contro la discriminazione razziale e al fine di ottenere una legislazione sui diritti civili che tutelasse gli afroamericani e guadagnasse la parità dei diritti di fronte alla legge per i cittadini di qualsiasi razza.
Ai tempi, in America esistevano fontanelle separate per bianchi e neri. Segregazione razziale era poi prevista nei teatri, sui mezzi pubblici, nelle scuole, ovunque. Martin Luther King desiderava che tutto ciò avesse fine.
Nel 1957, fondò la Southern Christian Leadership Conference (SCLC), un movimento impegnato nella lotta per i diritti delle minoranze, che si ispirava a precetti pacifisti di impronta gandhiana.
Ecco un altro brano tratto da un suo discorso:
“..siamo stanchi di essere segregati e umiliati. Non abbiamo altra scelta che la protesta. Il nostro metodo sarà quello della persuasione, non della coercizione… Se protesterete con coraggio, ma anche con dignità e con amore cristiano, nel futuro gli storici dovranno dire: laggiù viveva un grande popolo, un popolo nero, che iniettò nuovo significato e dignità nelle vene della civiltà.”
Fu nominato premio Nobel per la pace nel 1964.
Fu assassinato nell’aprile del 1968.
A cura di Franny.