È strano, certi film spuntano fuori così, all’improvviso, durante i pomeriggi più inaspettati, a ricordarci quello in cui credevamo, un principio in cui sicuramente anche molti di voi prestano fede.
Esiste il destino, quello che ci colpisce con una freccia per legarci a un’altra persona per sempre?
È difficile dare una risposta e, a fasi alterne della vita, si può arrivare ad avere opinioni diverse sull’argomento. Si hanno momenti di difficoltà, di smarrimento, di perdita completa della bussola, ma la verità è che -se davvero ci pensiamo bene- il nostro istinto punta una direzione e là probabilmente c’è la nostra casa.
Serendipity è un film del 2001, diretto da Peter Cheslom, che è disponibile su Netflix. Racconta la storia di due sconosciuti, che si incontrano per caso, a New York, durante una caotica giornata di shopping natalizio nel reparto di un grande magazzino.
Sarah Thomas e Jonathan Trager si trovano a voler comprare lo stesso paio di guanti. La situazione bizzarra dapprima li pone a confrontarsi, poi li unisce e mostra loro un’intensa attrazione reciproca.
I due finiscono per starsi simpatici e decidere di trascorrere le ore seguenti del pomeriggio insieme, chiacchierando nella caffetteria Serendipity e passeggiando, pieni di entusiasmo, per la città.
Al momento di salutarsi, Sarah e Jonathan, decidono di scambiarsi un contatto telefonico. Così Sarah trascrive il proprio numero su un biglietto, ma il vento lo porta via e i due perdono tempo a chiedersi se non sia un segno del destino che loro non sono fatti per rivedersi e stare insieme.
*** Seguono spoiler ***
Allora Sarah ha un’idea e prega Jonathan di scrivere il proprio numero su una banconota da 5 dollari. Lui acconsente, poi Sarah gli strappa la banconota dalle mani, si reca ad un’edicola vicina e ci paga alcune gomme. Sarah gli dice che lo contatterà soltanto se la banconota le ricapiterà tra le mani, come segno che il destino ha benedetto la loro unione. Jonathan rimane esterrefatto e per parità chiede di avere anche lui un oggetto con un contatto di lei da poter ritrovare. Allora Sarah prende un libro -che è inserito nell’intreccio tutt’altro che casualmente- “L’amore ai tempi del colera” di Gabriel García Márquez, e vi riporta il proprio numero.
I due si lasciano, tornano ciascuno alle proprie vite separate.
Gli anni passano, entrambi prendono altre strade, si fidanzano persino. Poi, un giorno qualunque, entrambi, sul punto di sposarsi ormai con altre persone, non completamente contenti delle loro rispettive scelte, decidono di ricercarsi, di dare un’ultima folle chance al fato di farli ritrovare.
Il destino dapprima sembra sordo e indifferente, ma man mano che i due continuano a desiderare di rivedersi, i segni divengono sempre più evidenti.
Jonathan assume l’amico giornalista, autore di necrologi per il New York Times, per rintracciare la misteriosa ragazza di cui conosceva solo il nome… la ricerca parte dalla ricevuta di quei famigerati guanti contesi per poi arrivare finalmente a un numero e a un indirizzo.
Dall’altra parte, Sarah coinvolge la sua migliore amica in un viaggio a New York, usando come scusa il suo diritto a fare un’ultima vacanza tra donne prima del matrimonio.
Poi, per una serie di strani avvenimenti, poco prima di arrendersi, i due ritrovano rispettivamente la banconota e il libro dove avevano scritto le loro informazioni di contatto. Scoprono entrambi con rammarico che quei numeri non sono più attivi, ma non si danno per vinti e prendono la cosa come un segno positivo. Sarah rompe il fidanzamento. Jonathan decide di non sposarsi più.
Jonathan si reca malinconico alla pista di pattinaggio dove avevano trascorso gran parte di quel magico pomeriggio, anni prima. Lì Sarah aveva lasciato la sua giacca, durante un’ultima discussione col suo ex. Una volta salutata l’amica, così, Sarah si reca alla pista per riprenderla e lì incontra Jonathan. I due non si lasciano mai più… rimangono insieme da quell’istante in poi.
Può fare davvero la differenza scegliere una strada anziché un’altra?
Io sono sicura di sì.
Serendipità indica la capacità o la fortuna di fare felici scoperte e trovare una cosa non cercata, per puro caso, mentre se ne stava cercando un’altra. È una filosofia, un atteggiamento del vivere, che consiste nel prestare fede che ciò che ci appartiene prima o dopo ci troverà da sè. Questo è un po’ il leit motiv dell’intero film.
A cura di Franny.