Le anime gemelle sono solo un mito per i romantici?
Non è così. Un compagno di viaggio non vale l’altro. Ci sono vibrazioni speciali, sentimenti di una profondità tale che non vanno ignorati, se sono reciproci e se aspiriamo davvero ad essere felici.
La verità è che non è sempre facile riconoscere la propria “anima gemella”, la persona più compatibile per noi, spesso ci vuole tempo… ma io credo sia sempre una questione di destino.
Ci tengo a rimarcare che ciascuno di noi è un intero già di per sè, come ho già scritto nel mio articolo “Il filo rosso del destino” e ne “La leggenda Sioux del vero amore” e non bisogna affidare la nostra felicità esclusivamente nelle mani di altri. Eppure, allo stesso tempo, è vero che condividere l’esistenza con la persona giusta potrebbe liberarci di molti pesi e molte sofferenze.
Ma perché può instaurarsi un legame così forte con un altro individuo, quasi da subito (sebbene non sempre avvenga così), quando lo conosciamo? E perché possiamo rimanere connessi a qualcuno, nonostante la distanza e il passare del tempo?
È amore e non c’è magia, non c’è niente al mondo che sia più potente di un sentimento sincero.
Secondo alcuni, questi legami vengono da altre vite, esistenze passate che non ricordiamo, come afferma lo psichiatra statunitense Brian Weiss nella sua opera “Molte vite, un solo amore”.
Secondo altri si tratta di casualità e fortuna.
Secondo certi scienziati, questo varrebbe solo per alcuni esseri umani, che come talune specie del regno animale (es. Lupi, cigni, pinguini, ecc.), sono monogami, ovvero si scelgono reciprocamente e accettano un solo compagno per tutta la vita.
Comunque la si veda, nella storia si sono contati molti casi del genere. La verità è che sta a noi scegliere cosa fare con i doni e le possibilità che ci vengono date.
Riscopriamo insieme quanto è stato narrato in merito dal filosofo Platone nel “Simposio”.
“Dunque ciascuno di noi è una frazione dell’essere umano completo originario. Per ciascuna persona ne esiste dunque un’altra che le è complementare, perché quell’unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole. E’ per questo che ciascuno è alla ricerca continua della sua parte complementare.”
Secondo il mito narrato da Platone nel “Simposio”, alle origini, gli esseri umani non erano suddivisi per genere, ma erano ermafroditi, ovvero dotati sia di caratteri femminili che maschili e quindi capaci di autoriprodursi. Questi esseri avevano ciascuno quattro braccia e quattro gambe, due teste ed erano legati per l’ombelico.
La mitologia racconta che fu posto fine a questa loro insolita natura, poiché un giorno costoro cominciarono a comportarsi in modo insolente e a ribellarsi contro gli dei.
L’uno così fu diviso in due e ogni intero in una metà. Il mito narra che dall’essere primordiale, così, si svilupparono uomo e donna. Da qui sarebbe nata l’idea romantica dell’anima gemella che noi tutti conosciamo e che è stata diversamente interpretata dalle varie culture.
Da quel giorno, l’essere umano sarebbe stato condannato a ritrovare la propria iniziale completezza ricercando incessantemente la propria metà perduta.
Al di là di mitologia e leggende, a me piace pensare che siano le anime, non i corpi, ad essere sempre state in contatto fin dal principio dei tempi e in seguito costrette a separarsi per affrontare sfide e avere maggiori possibilità di apprendimento.
La cosa che dobbiamo rammentare sempre, però, è che noi completiamo noi stessi… niente di esterno può renderci felici davvero, se noi interiormente non raggiungiamo un buon livello di serenità.
A cura di Franny.
Come avrai già capito, io sono molto cinico e con i piedi ben ancorati, cementati, a terra.
E se un tizio che è vissuto più di 2000 anni fa mi dice “Per ciascuna persona ne esiste dunque un’altra che le è complementare, perché quell’unico essere è stato tagliato in due, come le sogliole“, io rispondo: “ma a te chi te l’ha detto? Sei stato a tavola col padre eterno e c’hai fatto una chiacchierata? Altrimenti chiunque può dire qualunque cosa, anche il pescivendolo che probabilmente ti ha messo in testa la questione delle sogliole”.
Tutte le persone così piene di certezze… mmm…mah…..
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Beh è solo una leggenda… non bisogna prenderla per oro colato… infatti nell’articolo c’è scritto che ognuno ha la sua visione
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Personalmente credo che ci siano al mondo un certo numero di persone particolarmente affini e quindi, incontrandole, rimarremmo sicuramente affascinati e stupiti.
Di certo si incontrano di rado.
Càpita anche che queste persone si incontrino ma siano dello stesso sesso ed eterosessuali, quindi capiranno di aver trovato un buonissimo amico.
Altre volte sono di sesso diverso e “esteticamente compatibili” (non un ragazzino con una vecchia, non una fotomodella con un rospo, ecc) e quindi ci sarà anche l’attrazione sessuale.
in questo caso ecco “l’anima gemella”.
Trombata dopo trombata, coccole dopo coccole, chiacchierate dopo chiacchierate, ecco che si innamora follemente.
Ci si sposa… e uno mica si sposa senza essere davvero innamorato e davvero convinto che sia fino alla morte!
Si fanno figli… e uno mica fa figli senza essere davvero innamorato e davvero convinto che sia fino alla morte!
Poi ci si separa (ops…!)
Poi ,conoscendo altra gente, è statisticamente probabile incappare in un’altra di quelle persone “particolarmente compatibili con noi”.
Ed ecco un’altra anima gemella, qualche volta che ,sotto sotto, in realtà non riuscirà a farci dimenticare la prima e sarà quindi una sorta di “pezza per una vita ormai rovinata” e altre volte che invece si rivelerà meglio della prima.
E se vogliamo fare riferimento alle coppie che vediamo vivere insieme fino alla morte, beh… vorrei far notare che ai tempi dei nostri nonni erano così quasi tutte le coppie, mentre oggi quasi nessuna. E come ci spieghiamo questo fenomeno? Questa mutazione?
Succede perchè non nascono più sogliole o perché il benessere, gli orizzonti più ampi, la libertà dai vincoli morali e religiosi, ecc, ci lasciano liberi di ammettere che le anime restano gemelle per un po’ anni e poi si rompono le balle?
(hai capito perché mi chiamo sognatore FALLITO ?)
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Da buona “sognatrice e romantica” quale sono, mi associo al pensiero di Platone eh eh ^_^ anche se, la serenità come dico sempre è dentro di noi e non si potrà mai trovare fuori.. niente e nessuno potrà dartela. Grazie per questo bell’articolo
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Ahah si anche io sono profondamente romantica😃! Ho iniziato ad apprenderlo col tempo, nell’ultimo periodo, che la serenità va cercata dentro di noi… e credo di avere ancora un po’ di strada da fare per apprendere in toto questo concetto! Ma piano piano! Grazie a te per averlo letto🙂❤
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Per me è stato un piacere… grazie ♥
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Grazie a te🙂❤buona giornata
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