A inseguire il sogno del mondiale di Francia ora sono loro, le nostre azzurre, quelle che qualcuno già inizia a chiamare “sorelle d’Italia”. Dopo 20 anni dall’ultima partecipazione mondiale femminile, oggi loro sono lì, a rappresentare il nostro paese, a lottare a denti stretti per guadagnarsi un posto nella storia e nel cuore di italiani e italiane.
Sono donne piene di grinta, pathos, determinazione, che non si sono fermate di fronte a chi le giudicava perché giocavano a calcio anche se femmine.
Ho visto la loro ultima partita, Italia-Brasile, martedì sera, e insieme ad altri migliaia di connazionali sono rimasta sconcertata dalla loro tenacia nello spirito di squadra e nel gioco. Hanno giocato molto meglio delle colleghe brasiliane, dando loro parecchio filo da torcere, anche se il match è terminato 0-1 per il Brasile. La sconfitta è stata determinata da un rigore alquanto discutibile (a parer mio), assegnato alle brasiliane dall’arbitro messicano.
Le nostre azzurre, comunque, sono uscite dal girone degli ottavi di finale a testa alta, riconfermandosi al primo posto (importante per determinare la posizione in classifica è anche il numero dei gol infatti), dopo le vittorie conseguite su Australia e Jamaica.
Il CT Milena Bertolini aveva selezionato 26 giocatrici per questo mondiale, di cui 23 sono state dichiarate definitive e delle quali gran parte proviene dai rami femminili della Juventus e della Fiorentina.
Milena Bertolini.
I loro nomi sono: Sara Gama (capitano e difensore), Laura Giuliani (portiere), Barbara Bonasea (centrocampista), Elena Linari (difensore), Elisa Bartoli (difensore), Lisa Boattin (difensore), Martina Rosucci (centrocampista), Manuela Giugliano (centrocampista), Valentina Giacinti (attaccante), Daniela Sabatino (attaccante), Cristiana Girelli (attaccante), Aurora Galli (centrocampista), Alia Guagni (difensore), Valentina Cernoia (centrocampista), Ilaria Mauro (attaccante), Valentina Bergamaschi (centrocampista), Chiara Marchitelli (portiere), Linda Cimini Tucceri (difensore), Alice Parisi (centrocampista), Rosalia Pipitone (portiere), Laura Fusetti (difensore), Annamaria Serturini (centrocampista), Stefania Tarenzi (attaccante).
Oltre al successo e all’attenzione dei riflettori, le ragazze della nazionale femminile hanno dovuto scontrarsi con insulti razzisti e maschilisti. Se ne sono udite di tutti i colori, dalle critiche razziste rivolte a Sara Gama, triestina, con mamma italiana e papà congolese, alle battute sessiste sul modo di giocare e sull’aspetto poco femminile delle giocatrici.
In compenso, altre frange di pubblico hanno dimostrato interesse e ammirazione verso di loro. È stata persino messa in commercio una Barbie dedicata alla capitana Sara Gama.
Le azzurre giocheranno ancora, questa volta contro la Cina, il 25 giugno alle 18. La partita sarà trasmessa di nuovo anche su Rai 1.
Che giochino uomini o donne, lo sport è sport e i mondiali sono mondiali… siamo italiani, il calcio ci piace, ce l’abbiamo nel DNA, perché non fare semplicemente il tifo insieme?
A cura di Franny.